Giulio Paolini è nato a Genova nel 1940 e vive a Torino. Spesso associato al movimento dell’Arte Povera, si distingue per una pratica artistica che si inscrive in un ambito più strettamente concettuale (…) Paolini ha sviluppato una complessa ricerca incentrata tanto sugli strumenti del fare artistico, quanto sulla figura dell’autore come operatore del linguaggio e complice dello spettatore. Le sue opere improntate a una dichiarata teatralità mettono in scena l’attesa di un’immagine incognita, che alla ricerca di un modello, allo stesso tempo nuovo e antico, sfugge costantemente alla propria definizione. Tra le principali caratteristiche del suo modo operativo figurano la citazione, la duplicazione e la frammentazione, impiegati come espedienti per inscenare la distanza rispetto al modello compiuto e per fare dell'opera un "teatro dell'evocazione". A questi procedimenti che attingono a un vasto repertorio di mitologie e memorie culturali, recuperate attraverso la fotografia, il collage e il calco in gesso, fanno da pendant allestimenti articolati e compositi, imperniati su dinamiche additive (serialità, ripetizione, giustapposizione), centrifughe (esplosione e dispersione a partire dal centro) oppure centripete (concentrazione, sovrapposizione, incastro). In tempi recenti, l'incessante indagine paoliniana intorno alla definizione e alla ragione dell’opera verte con particolare insistenza sull’atto espositivo, inteso come momento fondamentale dell’incontro con l'opera.
Maddalena Disch
Il libro documenta l’esposizione dell’artista negli spazi della Galleria Studio G7 a Bologna (gennaio-marzo 2008).
lingua:Italiano / English
pagine: 96
illustrazioni: 60
rilegatura: brossura
uscita: gennaio 2008