La civiltà dei superluoghi focalizza l’attenzione su outlet, centri terziari dell’interscambio, aeroporti, stazioni ferroviarie, fashion district, centri commerciali, quei nuovi spazi di successo ad altissimo livello di frequentazione che stanno trasformando il territorio metropolitano.
In una società sempre più tecnologica e consumistica, la trasformazione del territorio è spesso dominata dai “superluoghi”, spazi multifunzionali, non relazionali, insensibili al contesto, con straordinari bacini di utenza, la cui identità non ha nulla a che fare con l’appartenenza “al locale”. Questi ambiti contemporanei sovvertono il principio di “prossimità” e la relazione tra spazio e tempo; principi e relazioni che hanno guidato la costruzione della città nel secolo scorso: sono luoghi del potere, nati al di fuori di un dialogo con la metropoli del '900. Riallacciare i fili di questo rapporto significa accettare il carattere straordinario che sta nel prefisso “super”, significa comprendere - e non rifiutare - i “superluoghi” all’interno del progetto della città futura.
I saggi presentati nelle pagine del libro avanzano ipotesi per rispondere alle problematiche di pianificazione e di governo innescate dai “superluoghi” e per capire se questi nuovi spazi multifunzionali siano i laboratori urbani del ventunesimo secolo. In tre distinte sezioni multidisciplinari, “Sguardi”, “Rappresentazioni” e “Geografie”, viene ricostruita la fenomenologia dei “superluoghi”, raccogliendo schede, dati e interviste. Un abbondante e qualificato corollario iconografico accompagna i testi, con contributi fotografici di Francesco Jodice, Alessandra Chemollo, Fulvio Orsenigo, Andrea Botto, Moreno Maggi, Mariella Boccadoro e Salvatore Gozzo.
lingua:Italiano
pagine: 180
illustrazioni: 200
rilegatura: brossura
uscita: autunno 2007