Le opere dell’artista americano Matthew Brandt tendono ad assottigliare la distanza tra il fotografo, la fotografia e il soggetto fotografato. Profondamente influenzato dalle prime tecniche fotografiche, Brandt fa rivivere nelle sue opere parte del soggetto fotografato immergendo la foto nelle acque del lago fotografato oppure stampando sulla carta ricavata dall’albero fotografato o ancora utilizzando un pigmento tratto dal soggetto ritratto.
Per la serie Lakes and Reservoirs, Brandt fotografa i laghi e i bacini idrici degli Stati Uniti occidentali, immergendo poi gli scatti nelle acque raccolte dagli stessi laghi. Le stampe, lasciate sott’acqua per giorni, settimane o addirittura mesi, vengono ripescate solo quando assumono l’aspetto desiderato da Brandt. Il risultato è un paesaggio quasi onirico, composto di colori surreali e dettagli mancanti.
Nel dicembre del 2011, la rivista Forbes ha definito Matthew Brandt come uno dei prossimi “astri nascenti” nell’articolo “30 Under 30: Art & Design.” Suoi lavori sono inclusi nelle collezioni di The Metropolitan Museum of Art, New York; J. Paul Getty Museum, Los Angeles; National Gallery of Art, Washington, D.C.; Brooklyn Museum, New York; Cincinnati Art Museum; Los Angeles County Museum of Art; Hammer Museum, Los Angeles; Royal Danish Library, National Museum of Photography, Copenhagen; e del Columbus Museum of Art, tra gli altri. Matthew Brandt è nato nel 1982 in California; attualmente vive e lavora a Los Angeles.